“Niente nella vita deve essere temuto. Deve solo essere capito”. Con questa citazione inizia il documentario di Oliver Stone sull’energia nucleare. Le parole furono pronunciate da una donna, la prima insignita del premio Nobel nel 1903 e la prima persona a vincere o condividere due premi Nobel, nel 1911. Era nata in Polonia nel 1867 e si chiamava Maria Skłodowska-Curie.
Un inizio che non lascia spazio a ideologie, pregiudizi, propaganda o “fake news”. Solo rigide e secche cifre, dati, prove scientificamente dimostrate e accusa ben fondate. Una valanga di dati e cifre e una marea di dimostrazioni, che riguardano casi in tutto il mondo. Il documentario è incalzante, intenso appassionato e, appunto, documentato. Va visto, specie in Paesi come l’Italia che hanno rinunciato all’energia nucleare con il referendum del 1987, una scelta che oggi è seguita da alcuni altri Paesi. Ma si tratta una scelta razionale oppure dettata da impulso, paura o peggio ancora da una propaganda di parte?
Oliver Stone, grande documentarista anche nei suoi lavori di fiction, dimostra che è stata una propaganda pilotata dalle società petroliere, le cosiddette Sette Sorelle. Le stesse sospettate della morte di Enrico Mattei, sul quale Francesco Rosi nel 1970 (similmente a Stone su JFK) aveva realizzato un magnifico film.
Un film da non perdere, che allarga lo sguardo e la mente sulla realtà. Finalmente adesso anche il punto di vista razionale della scienza ha chi le dà voce, dopo che per decenni è esistita solo la propaganda lautamente sovvenzionata dai petrolieri. In questo caso tra chi si è speso in favore di questa visione scientifica c’è la startup torinese Newcleo, co-produttore del film: è appunto grazie a questo partenariato che Oliver Stone ha presentato il documentario in prima nazionale proprio a Torino in occasione del 41° Torino Film Festival.
È certamente un caso, ma esattamente 50 anni fa, il 1°dicembre 1973, in Italia iniziarono le domeniche della “austerity”, che durarono fino alla primavera dell’anno successivo, istituite per contrastare l’esorbitante rincaro della benzina. In quegli anni era conosciuto tra i bambini “Atomino”, un fumetto che avvicinava i giovani alla conoscenza delle qualità positive dell’energia atomica. Persino quello fu ben presto tolto di mezzo.
Così il regista statunitense, che si è reso famoso – tra le altre innumerevoli opere – con il suo film/inchiesta sulla morte di JFK, continua – come racconta nell’autobiografia dei suoi primi vent’anni “Chasing the light” – a battersi per la ricerca della verità, anche al rischio di farsi molti nemici, come accadde negli USA nel 1991 dopo l’uscita di JFK.
Prossime proiezioni:
Domenica 3 dicembre 2023 ore 15 Cinema Massimo 1 Torino
Mercoledì 6 dicembre 2023 ore 21,15 su La7