In un particolare allestimento una selezione dei nudi femminili, contemporaneamente sensuali, spirituali e femministi, dell’artista austriaco.
Viene da chiedersi se Gustav Klimt avesse conosciuto davvero le protagoniste dei suoi disegni, cinquanta dei quali sono esposti al Castello Visconteo di Pavia, dove fino al 4 dicembre 2005 si tiene la mostra “Gustav Klimt – Disegni proibiti“.
Ci si interroga, passeggiando all’interno del grande salone in cui è stata allestita l’esposizione, se queste donne siano “reali” o provengano invece dalla sua immaginazione: figure sensuali, talvolta in pose estremamente erotiche, dipinte mentre si abbandonano al piacere della masturbazione oppure immortalate in un momento di totale abbandono o in quello, forse ancora più intimo, del risveglio. Ritratti di giovani ragazze in fiore, oppure schizzi antinaturalistici di corpi appena riconoscibili, e ancora, schizzi più tardi di donne anziane o con il grembo caratterizzato dalla linea inconfondibile della nascita d’una nuova vita.
Ciò che accomuna tutte queste donne è una spiccata e contemporanea attrattività e spiritualità. Caratteri che convivono entrambi nell’opera di Klimt, senza contraddizione alcuna: il corpo femminile, protagonista unico del foglio bianco, è oggetto d’amore e sintesi del divino.
La risposta al nostro interrogativo iniziale è data, solo in parte, dalle biografie del grande artista della secessione viennese. Vi si racconta infatti di scandali, che attraversarono la società dell’epoca, e si insinua di strani rapporti con le modelle che frequentavano il suo atelier. Ma queste voci, figlie del perbenismo borghese e dell’elevata istituzionalizzazione del rapporto sessuale dell’epoca, non scalfiscono la poesia di questi lavori. Saperle rappresentazioni di donne “vere”, dà loro una ragione di fascino in più, più attuale, più libero: una visione “globale” della donna. Si tratta perciò di opere fortemente femministe; difficilmente si può dire se questo volessero essere per il suo autore, indiscutibilmente lo sono per chi le ammira oggi.
Meno conosciuti rispetto ai grandi dipinti dell’artista austriaco, come “Il Bacio“, “L’abbraccio” o “Le età della vita“, i disegni erotici rappresentano in realtà, quantitativamente, la maggior parte della sua produzione artistica; una produzione che col passare degli anni, viene sempre più apprezzata dalla critica e soprattutto dal pubblico. Per Klimt, queste opere non rappresentavano dei semplici bozzetti o disegni preparatori, ma opere “veloci”, certamente, dotate comunque di una propria autonomia, espressione notevole della sua ricerca stilistica.
La mostra di Pavia, che non offre il meglio dei disegni di Klimt, contiene alcune opere di grande interesse e bellezze. Il percorso è cronologico, ripercorrendo la produzione dell’artista austriaco nel corso di tutta la sua vita, della quale viene evidenziata la straordinaria coerenza.
Seguire l’ordine cronologico non è l’unico modo di fruire la mostra: le opere sono state infatti raggruppate in un unico grande salone e, attraverso l’ausilio di totem in cartongesso bianco, si viene lasciati liberi di muoversi, vagando tra i disegni e rivolgendo lo sguardo verso ciò che, volta per volta, cattura l’attenzione. Consigliamo ai lettori di NONSOLOCINEMA di approfittare di questa intelligente opzione di libertà che Teresa Allegretti e Mario Gandolfi, curatori dell’allestimento, hanno concesso allo spettatore.
“Gustav Klimt. Disegni Proibiti”
Pavia, Castello Visconteo (Sala del Rivellino)
24 settembre – 4 dicembre 2005
Orari: da lunedì a venerdì 10.00-19.00; sabato e domenica 10.00 – 20.00; giovedì fino alle 22.00
Biglietti: € 7 intero; € 5 ridotto.
Catalogo Skira (€ 25,00 in mostra; € 29,00 in libreria)
Organizzazione e informazioni: Alef – cultural project management
Ex convento dei crociferi
Spazio per la grafica e l’arte contemporanea
Via Cardano 8, 27100 Pavia
tel/fax: +39 0382 24376
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