Con una fila interminabile di persone ai cancelli del Teatro La Fenice e le forze dell’ordine alle porte del Teatro Goldoni, si sviluppano le immagini di una ricca domenica in musica.
In attesa del suo primo concerto, alle Sale Apollinee è stata battezzata Musikàmera, la neonata stagione di musica da camera, con una kermesse dal programma sfarzoso, alimentato da alcuni giovani musicisti del Conservatorio di Venezia, da un quiz d’intrattenimento a metà tra arte e scienza, oltre all’esecuzione dell’Ottava Sinfonia di Schubert ad opera del L.O.V., Laboratorio Orchestrale Venezia curato e diretto da Paola Fasolo, con la partecipazione di decine di giovani musicisti fiancheggiati da alcune prime parti dell’Orchestra della Fenice.
Non c’è nulla di più attraente per il pubblico, si sa, che ubriacarsi dell’entusiasmo di un giovane musicista. Ma quando la tenera età non giustifica la qualità dell’esecuzione, ecco che il gioco si rende interessante. Così, nella prima sezione intitolata Musicisti di domani, Maya Oganyan si è distinta tra gli altri in termini di qualità del timbro e abilità nella predisposizione dei diversi livelli sonori, attenta nel proporre al pianoforte Clair del lune di Debussy accostato ad alcuni travolgenti quadri dal Mikrokosmos di Bartok.
La stessa ragazzina che poche ore prima si trovava sul palco del Teatro Goldoni a supportare l’esibizione del suo Maestro Massimo Somenzi, girando le pagine di un programma del tutto inusuale, incentrato su alcune opere pianistiche di Ernest Bloch in vista della ricorrenza della Giornata della Memoria. Alla forza dei simboli rielaborati dal compositore, non una parola dei rappresentanti della comunità ebraica e della città si è rivelata più efficace di un percorso musicale stuzzicato dall’incontro di un’ approfondita conoscenza del repertorio alla più effervescente immaginazione sonora, elementi determinanti nel tracciare l’evoluzione creativa di un linguaggio musicale prepotentemente estraneo al contesto europeo come quello di Bloch. Dagli ostinati ritmici di Nirvana, Poem alle suggestioni impressioniste di Vision et Propheties, sorprende notare, su indicazione del pianista, come questa musica si schiuda nel segno di un intimismo musicale profondamente radicato nel credo religioso, i cui caratteri distintivi emergono fugacemente, spesso solo come conclusione di un discorso più articolato. Tuttavia la riuscita dell’operazione va pienamente attribuita all’interpretazione di Massimo Somenzi, per l’abilità di saper elevare anche il minimo dettaglio con un tocco capace di stimolare un’impressionante varietà timbrica, continuamente calibrata al carattere globale della singola opera, incessantemente contestualizzata all’interno del programma proposto.
Così, tra il pubblico delle Sale Apollinee, il Maestro partecipò agli applausi della giovane allieva. Dell’entusiasmo che ha contraddistinto quel pomeriggio alla Fenice, rimane un’istantanea che sui social si è tradotta in termini di “pazzia per la classica”. E probabilmente è vero se si abbina una media di due accompagnatori per ogni musicista partecipante all’evento, desiderosi di assistere all’esibizione del proprio figlio, e qualche altro tifoso di squadra giustamente accorso a sostenere gli animi oltre che venir attratto da una così bella cornice.
Con lo scopo di far conoscere la nuova realtà musicale alla cittadinanza, infatti, il teatro ha ben pensato di confezionare un evento di forte richiamo affinché si cominci a prendere confidenza sin da subito con il nuovo coinquilino. Del fuorviante titolo di quel pomeriggio alla Fenice, ovvero del nesso tra l’inaugurazione della stagione di musica da camera e l’entusiasmo di studenti e famiglie nel poter condividere piacevoli momenti musicali in un contesto così prestigioso, rimane però la partecipazione attiva di istituzioni musicali come il Conservatorio di Venezia che, grazie a questi eventi, registra una netta curva in positivo in termini di attività e progettualità estesa su più fronti. Da appuntare dunque in agenda, sotto il mese di febbraio, la staffetta che insegnanti e studenti stanno preparando in vista dell’esecuzione dell’intera opera pianistica di Beethoven.