Il teatro e la coscienza dei tempi. “Tutti contro tutti” di Arthur Adamov

L’11 e il 12 maggio al Teatro San Ferdinando di Napoli il progetto ARREVUOTO 2019 mette in scena "Tutti contro tutti", spettacolo liberamente ispirato al testo del 1952 di Arthur Adamov

Arrevuto 2019, immagine di scena
Arrevuto 2019, immagine di scena

Arrevuoto, il progetto teatrale nato nel 2004 a Napoli da un’idea di Roberta Carlotto e curato da Maurizio Braucci, giunge al suo quattrordicesimo “movimento” (Teatro San Ferdinando, sabato 11 maggio ore 19.00 e domenica 12 ore 18.00), presentando la libera rilettura di un capolavoro del ‘900, assai emblematico per i tempi, Tutti contro tutti di Arthur Adamov.

Nel teatro le parole contano; e “movimento” rende bene l’idea della particolare dimensione di mobilità umana e sociale che in questo progetto precede e accompagna l’avvicinamento ai testi. Arrevuoto, fin dall’inizio del suo percorso, punta a mettere insieme risorse umane e ingredienti creativi differenti (giovani, scuole, associazioni, tematiche, testi teatrali, processi pedagogici) creando “ponti mobili” fra quartieri diversi di Napoli, parti della città solitamente distanti, persone differenti per provenienza e contesto sociale; col risultato di coinvolgere puntualmente migliaia di adolescenti provenienti dalla città, dalle periferie e dalla provincia nei laboratori realizzati in vari quartieri della città, come Scampia, Bacoli, Bagnoli, Materdei, Rione Traiano, Doganella, Quartieri Spagnoli.

Arrevuoto_2019_Locandina
Arrevuoto_2019_Locandina

Tutti contro tutti fu composto dal grande drammaturgo francese di origine russo–armena nel 1952, e racconta la crisi di un paese occidentale totalitario dove il governo, impotente nel combattere la disoccupazione e la miseria sociale, induce i lavoratori a indirizzare la loro infelicità e la loro frustrazione contro i rifugiati. Il governo, attraverso la radio, modella un programma politico ambiguamente sospeso fra persecuzioni e aperture, gioca e cavalca le emozioni xenofobe dei protagonisti fino al gran finale. Ogni riferimento al presente, risultando vagamente profetico, non può certo dirsi casuale.

CreditsLo spettacolo si avvale della regia collettiva di Annalisa D’Amato, Alessandra Asuni, Christian Giroso, Nicola Laieta, Sergio Longobardi, Emanuele Valenti e Gianni Vastarella, del coordinamento pedagogico dell’Associazione Chi rom …e chi no, della collaborazione delle guide teatrali Emanuele Massa, Laura Ottieri, Flavio Rizzi, GianLuigi Signoriello, Francesca De Siervo e con la preziosa collaborazione di Antonin Stahly. Il coordinamento musicale è di Maurizio Capone e Antonella Monetti; lo spazio scenico e le luci di Raffaele Di Florio; i costumi di Annalisa Ciaramella; le videoproiezioni sono di Alessandro Papa; assistente alle scene Melissa De Vincenzo; l’organizzazione di Linda Martinelli; le foto di Stefano Cardone; i video di Lorenzo Face, Fortuna Avallone; grafica e sito di Antonello Colaps/dopolavoro.org.

La produzione è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale, in collaborazione con L’Associazione Arrevuoto Teatro e pedagogia.

Il progetto è in collaborazione con Liceo Statale A. Genovesi, Liceo Scientifico Elsa Morante, Istituto Tecnico Economico Statale Ferdinando Galiani, Scuola Media Statale Casanova Costantinopoli, DAMM Zone Autogestite, Lo Sgarrupato di Montesanto, Associazione Quartieri Spagnoli, Cooperativa sociale L’Orsa Maggiore, Associazione Davide Bifolco, Associazione Sopra San Laise, Centro di Educativa Territoriale “Stelle sulla Terra” gestito dall’APS “Terra mia”, Compagnia Teatro Possibile della Comunità Dedalo ASL Na2Nord, Musicisti Associati di Massimo Abbruzzese, Ztl spazio musica di Zurzolo.

Info: www. teatrostabilenapoli.it

Orario rappresentazioni:

sabato 11 maggio ore 19.00 | domenica 12 maggio ore 18.00